Gostanza. Adattamento dalla II novella, giornata V, del Decameron di Boccaccio per mezzosoprano, fisarmonica, viola e percussioni.
Daniela Fantechi
SCENA I
Lipari, interno di un palazzo
Gostanza:
Lungamente piansi.
Senza misura della partita di Martuccio ero stata dolente.
Martuccio era assai leggiadro e costumato e nel suo mestier valoroso, e disiderando d'avermi in moglie al padre mio mi fece adimandare.
E sdegnato di vedersi per povertà rifiutare, con certi suoi amici e parenti giurò di mai in Lipari non tornare se non ricco.
Ma ora, per molte persone, tornò in Lipari la novella che tutti quegli che con Martuccio erano sopra il legnetto, erano stati annegati.
Per ciò meco dispongo di non voler più vivere.
Stanotte uscirò segretamente di casa il padre e al porto troverò per ventura una navicella di pescatori, farò vela e gitterò via i remi e il timone, e al vento mi committerò. Di necessità dovrà avvenire o che il vento barca senza carico e senza governator rivolgesse, o a alcuno scoglio la percotesse e rompesse, di che io di necessità annegassi.
SCENA II
Interludio
Gostanza giunge al porto. Trova la barca, vi monta e la lascia andare alla deriva. Con la testa avvolta in un mantello si mette a giacere nel fondo della barca, piangendo. Dopo un po' si addormenta e comincia a sognare, mentre la barca dondola dolcemente.
Sogno
Gostanza:
Tunisi? Un carcere.
Martuccio sei vivo?
Tu ...chi sei? Carapresa.
Carapresa. Susa. Una casa.
Un filo da ricamo, la seta, il cuoio.
Una casa.
Carapresa. Susa. Una casa.
Senza alcun uomo.
E una vecchia donna saracina.
Tunisi. Il re.
Martuccio davanti a lui.
«si trovasse il modo che agli arcieri del vostro avversario mancasse il saettamento e i vostri n'avessero abbondevolmente...»
La battaglia, la guerra. Saettamenti.
Martuccio sei vivo?
Saettamenti. La guerra.
La guerra. La battaglia.
La guerra è vinta.
Martuccio sei ricco.
Tunisi. Il re.
Il vento è prospero.
Carapresa, quanti doni!!...
Il mare.
Lipari di nuovo.
Interludio II e risveglio
La barca si ferma.
[Didascalia] «...il dì seguente alla notte che su montata v'era, in sul vespro ben cento miglia sopra Tunisi a una piaggia vicina a una città chiamata Susa ne la portò».
Gostanza dorme ancora un po'. Poi si sveglia e di scatto si alza in piedi. Si guarda intorno.
Gostanza:
Buona femina, dove sono? Non conosco queste contrade...
Chi sei, buona femina che così latin parli?
Carapresa?
[Buio]