Alì Babà

Gianni Vannini

Testo di una canzone risalente al 1975

Tre giorni fa,

in un bazar,

nella regione di Salè Salam,

quaranta ladri un po' straccioni

han fatto un colpo

veramente grosso.

In pieno giorno,

pistole in pugno,

han rapinato un ricco gioielliere.

Un buon bottino, quattrocento lire,

dieci lire a testa

non son poche, sai.

Inoltre, poi, portaron via

tre mezze lepri in una polleria.


E la gente subito ha pensato:

"Un simile reato

non lo sopportiamo!

Per punire questo gesto infame

chiameremo qua

il prode Alì Babà".

Ed infatti il giustiziere arriva

e, in poco tempo, ti sistema tutto.

Trova i ladri dentro una caverna,

li cattura tutti,

li fa giustiziare

e tutto a posto va.


Il giorno dopo

il Gran Visir

della regione di Salè Salam

doveva fare alcune spese

ma si trovava a corto di denaro.

Però frugando

nella cassaforte

riuscì a trovare cinque o sei miliardi.

Erano i fondi per la costruzione

di cinquecento case popolari

ma il Gran Visir se ne fregò

e tutti i soldi in tasca si ficcò.


E la gente subito ha pensato:

"Un simile reato

non lo sopportiamo!

Per punire questo gesto infame

chiameremo qua

il prode Alì Babà".

E così lo mandano a chiamare

ma la madre dice:

"Lui non può venire.

Per cercare tutti quei ladroni

si è stancato troppo,

stamattina è morto.

Evviva il Gran Visir!"


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