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L'elettore riluttante
Gianni Vannini
poesia satirica
Oggi va in scena nuovamente il rito,
il più sacro della democrazia.
Il popolo, dal morbo istupidito,
più di quanto già di normal non sia,
si reca al'urne docile e spaurito
con convinzione simile alla mia:
Mi chiedo, infatti, qui cosa ci faccio?
Quasi quasi la scheda io la straccio!
Ma poi, com'è successo già in passato,
subentra quella civica ossessione
che mi vieta quel gesto, pur sensato,
e mi spinge a più mite decisione.
E così, con il naso ben tappato,
sfuggo all'odore di rassegnazione
di cui mi pare saturo il mio seggio
e a votar mi rassegno il meno peggio.