EPILOGO

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BOOOOOOOOM!

Proprio quando la vellutata lingua di I. stava per slurpare il Patarospo, ecco che la porta dell'ingresso si spalancò con un boato e dentro la stanza spuntò... chi? Chi? Lo volete sapere? Non so se meritate di saperlo, lettori ingrati. Ma si, via, come dice il Babbino sono proprio una brava ragazza, quindi ve lo dirò. Patetico ma vero, da quella porta entrò, come nei più melensi film-pacco, il Re delle Pannocchie, proprio lui, l'unico, irresistibile e fantomatico. I. si girò di scatto e si lasciò scappare il rospetto dalle mani, che a quel punto ne aveva le scatole piene e scappò fuori dalla finestra per tornare nella terra dei Giunti, sua patria tanto amata. I. non stava più nella pelle! Il Re era lì, di fronte a lei, probabilmente venuto per portarla via con sé! Evviva! Lieto fine assicurato! Si? E invece no! Dopo tutto I. era pur sempre perseguitata dalla Sfiga e il lieto fine per lei non poteva esserci...ma per qualcun altro si. Ebbene il Re delle Pannocchie era così denominato non perchè la sua fosse una pannocchia enorme, bensì perchè a lui medesimo le grosse pannocchie piacevano assai. Quindi eccolo dirigersi verso M.uccio, che aveva notato alla fermata del bus, prenderlo tra le sue possenti braccia e portarlo via con sé, nello stupore generale. E loro due, si, vissero per sempre felici e contenti mentre gli altri protagonisti di questa insulsa storia, rassegnati e stanchi, decisero di chiamare la bisbetica Giolona e fare un pigiama party in casa Macci. Una gran festa, animata da gatti, criceti, ninfe scoreggione, malefici individui sudati, donne perseguitate dalla Sfiga, il tutto condito da molto alcool e con sottofondo di deliranti programmi televisivi. E tutti vissero sfigati ma alcolizzati, e per questo felici.

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