Giunti e congiunti
ilva
C'era una volta nel magico mondo della Terra dei Giunti un rospetto di nome Salvuccio. Ebbene si, Salvuccio era solo un misero rospetto ma si faceva voler bene. Infatti era circondato da tanti amici che, come lui, più di ogni altra cosa amavano la loro Terra, le acque, il cielo ed in particolar modo le erbe. Vi era l'amico fidato del rospo, il pesce-trota Methius; l'orso bruno Tommy con la sua amata compagna Mariuska; l'allegro pappagallo Vincént; la leggiadra farfallina Miriana e così via tanti altri simpatici congiunti.
Salvuccio non se la passava affatto male, insomma, di che poteva lamentarsi? Si cibava ogni giorno delle sue erbe preferite, beveva la frizzante acquetta del lago, si spaparanzava tra le foglie a guardar le stelle. E tutto ciò, come già sappiamo, in buona compagnia! Cosa può chiedere di più un piccolo rospetto?
Eppure il nostro amico sentiva che qualcosa gli mancava. Era bello, si, crogiolarsi tutto il giorno, spassarsela ogni tanto con qualche caliente rospetta ma...tutto lì? Salvuccio sentiva che questo non poteva più bastargli, sentiva, si, che c'era qualcosa che doveva trovare. E questo qualcosa lo assillava, se lo sognava addirittura di notte: era grande, arancione, con la coda…ma si: era una gorilla!!
Salvuccio oramai era deciso: doveva partire, abbandonare tutto e tutti e andare verso Nord-Est, nella Terra dei Rigidi, dove è ben noto che tutti i gorilla vivono, in continua lotta tra loro per la supremazia dell'uno sull'altro.
Certo il nostro piccolo animale era un po' spaventato, aveva sentito storie terribili sui gorilla: erano mattutini (orrore!), laboriosi, litigiosi ed odiavano la Terra dei Giunti, per giunta! Ma Salvuccio, dovete sapere, era anche un rospetto che amava l'avventura. Quindi, a scapito della sua pigrizia, si mise in cammino, portando con sé solo uno zainetto carico di ricordi e la sua carta di credito.
Nel suo lungo cammino Salvuccio dovette affrontare diverse peripezie. Rimase senza soldini perché non aveva ben calcolato quanto poteva prelevare al giorno dalla carta che mamma rospa gli aveva affidato. Di conseguenza le provviste di cibo scarseggiavano ma Salvuccio riuscì a cavarsela. Ricordiamoci che il rospetto è pur sempre il protagonista della nostra storia e che, non si sa bene perché, è provvisto di una dose di "fortuna" non indifferente. Insomma, Salvuccio alla ben e meglio arrivò al confine della Terra dei Rigidi.
Riusciva già a sentir la differenza con la sua amata Terra: qui era tutta un'altra cosa. Al mattino non vi era silenzio, perché tutti dormivano, ma un tran tran infernale: urla, schiamazzi, battibecchi tra gorilla risuonavano già dalle 7 a.m. Salvuccio, c'è da dirlo, era un po' sconcertato e non sapeva bene come interagire con la nuova specie con cui si trovava ad aver a che fare. Ma aveva fatto un lungo e faticoso viaggio per arrivare fin lì e non aveva intenzione di mollare proprio ora, per dinci bacco!
All'inizio si sentì sperso, nessuno se lo filava. I gorilla erano tutti uguali: sospettosi, guardinghi, non gli prestavano la minima attenzione nemmeno quando provava ad avere con loro una conversazione. Salvuccio si demoralizzò: era questo quello per cui aveva fatto un così lungo viaggio? Lì non c'era proprio nulla per lui, quei gorilla non gli somigliavano per niente. Il rospetto se ne andò a meditare sulle scalinate del Duomo, tutto solo e di cattivo umore.
Ad un certo punto accanto a lui si venne a sedere una gorilla. “Caspita,- pensò Salvuccio- è proprio bellina! Ma tanto non ho speranze nemmeno con lei…”. Quindi inizialmente il nostro eroe se ne stette per conto suo, non rivolse parola alla bella gorilla. Però si accorse pian piano che la gorilla- di nome mIlva- lo scrutava, probabilmente incuriosita da quello che per lei era un essere del tutto nuovo.
Salvuccio, allora, ci provò. Inizialmente la gorilla si dimostrò diffidente come i suoi simili, rispondeva acida alle domande dell'anfibio. Ma il rospetto si appassionò alla conversazione, quella gorilla era decisamente interessante. Salvuccio riusciva a vedere oltre le sue risposte da zitella frigida e capì che la gorilla era una creatura intelligente e simpatica.
I due incominciarono, così, a vedersi molto spesso. Mangiavano gelati, chiacchieravano, si divertivano. Salvuccio era proprio un rospetto felice, oramai. Lui e la gorilla se la spassavano insieme. Le incomprensioni iniziali si dileguavano pian piano, tutto diventava più bello e luminoso. I due non riuscivano più a far a meno l'uno dell'altro.
Salvuccio aveva finalmente trovato ciò che cercava.
Le difficoltà non mancavano, comunque. Dove avrebbero vissuto i nostri due piccioncini? La terra dei Giunti, dove Salvuccio voleva far ritorno, era ben lontana dalla Terra dei Rigidi, dove alla gorilla mIlva piaceva stare.
E quindi? Vissero o no per sempre felici e contenti? Questa, bhè, è un'altra storia.
Ma la cosa importante è pur sempre una: che loro vissero.
Molto carina....infondo, si...l'importante è viversela.
· Il y a presque 6 ans ·mery
Carino, mi piace come la favola per bambini sfuma piano piano in situazioni contemporanee (la carta di credito...). Anche il finale, sospeso e profondo, è poetico.
· Il y a plus de 10 ans ·tommasomeozzi